Articolo pubblicato sulla rivista Vivere lo yoga n° 70, settembre – ottobre 2016
La ciclicità è un sistema di nascita e rinascita, di espansione e contrazione, di movimento e riposo in un costante cambiamento ritmico. Al femminile ha una sua direzione e segue un suo percorso come possono essere le fioriture delle stagioni. Il tempo viene scandito nel corpo femminile in base al lavoro delle ovaie in un mese lunare di 28 giorni. Il ritmo dell’utero è più lento: sono 40 le settimane della gravidanza. Mentre il periodo della fertilità abbraccia un arco di circa 40 anni dal primo all’ultimo ciclo mensile.
Possiamo esplorare tre periodi di sviluppo: l’età fertile, la maternità e la svolta di metà della vita. Vediamo il percorso delle fioriture che accomuna questi tre periodi apparentemente così diversi tra di loro e come lo yoga possa accompagnarli.
Nella donna in età fertile, il ‘bocciolo’ nascosto è proprio la sua interiorità. Il menarca, cioè la prima mestruazione, è un’iniziazione da fanciulla a donna con degli enormi potenziali. Se lei è stata celebrata in questo passaggio con amore e sostegno dalle donne più mature ( la madre in primis), riuscirà facilmente a rispettare e onorare tutto ciò. Potrà mantenere una consapevolezza della sua ciclicità come preziosa risorsa ascoltando le trasformazioni del corpo, degli umori, del pensiero, del livello energetico, del desiderio di socialità e intimità, delle scelte alimentari, e dei ritmi di sonno. Potrà lasciare la vecchia idea del ciclo come un’inevitabile sofferenza o scocciatura.
Qui nasce il suo potenziale. Protetta dalla luna buia, ha una visione d’insieme, un sapere lunare che emerge in forma nascosta, nei sogni, nei flash, come intuito. La donna ha un insight di quello che funziona nella propria vita e di quello che non le funziona. Insieme alla purificazione fisiologica, potrebbe sbocciare una purificazione emotiva. E’un occasione, un’opportunità mensile per circa 480 ‘appuntamenti’ che la donna potrebbe accogliere, trovando una guida nel suo percorso. “Quando facciano valere l’intuito, siamo come una notte stellata: fissiamo il mondo con migliaia di occhi.”
Nella maternità lei fiorisce per trasformarsi in frutto. Tutto cambia in lei per la presenza del bimbo: i sensi, l’uso del tempo e dello spazio. La sfida del percorso è di sintonizzarsi con le esigenze sconosciute del bimbo che porta dentro. Dopo la bufera ormonale del primo smarrimento, avvalendosi del suo intuito, lei dovrà capire, tutto quello che potrà aiutare la crescita del suo bambino e scartare quello che non aiuta. Quando saprà decifrare i segnali che le manda il bambino, cambierà ritmo per non superare la soglia dell’affaticamento. Si concederà il dovuto riposo ristoratore, senza sentirsi una superwoman e vivere il fermarsi come una debolezza.
Nella svolta di metà della vita lei si trasforma in un nuovo seme. E’ un processo naturale, graduale e limitato nel tempo non una malattia. Gli sbalzi d’umore, le vampate sono segnali che il corpo le invia: deve cambiare ritmo. C’è una minore disponibilità a rispondere ai bisogni altrui, a metterli sempre in primo piano. Tutto quello che è stato rimandato nella propria vita ora si ripresenta: passioni, interessi e soprattutto la propria creatività. L’intuito femminile e la visione d’insieme, allora attivi solo alcuni giorni prima delle mestruazioni sono ora potenzialmente presenti in modo continuo e portano con sé una stabilità emotiva. Ora ci sono tutte le condizioni per un’autotrasformazione e risurrezione, un riseminare il futuro, e così il ciclo della vita continua.
Come aiuta lo yoga? Non po’ essere svilito come rimedio per sanare una sintomatologia, bensì come metodo per comprendere, accettare, onorare, riscoprire e meditare su tutte le potenzialità della natura ciclica, lunare femminile. Aiuta a cambiare marcia in modo da bilanciare l’emisfero più bisognoso equilibrando l’energia del ‘fare’ verso fuori (maschile) con quella dello ‘stare’ verso dentro (femminile).
Ahimsa, non nuocere, andrebbe applicato rigorosamente con dolcezza e tenerezza per concedersi il riposo di cui ha bisogno proprio quando serve di più durante tutte le trasformazioni e transizioni ormonali. Saṃtoṣa, lo stato di contentezza di appagamento, le consente di apprezzare il potere che le è stato dato.
Essere adattabile e flessibile sono due qualità che ci insegna lo hatha yoga nelle sequenze delle posture-āsana. Sono le stesse qualità che la donna ha dovuto imparare nelle varie tappe della sua vita. Come nel passaggio dall’infanzia al divenire donna; nell’accettare e conoscere il mistero delle mestruazioni e della fertilità; nell’esperienza della gravidanza e del miracolo della nascita; nella cessazione della fertilità fisica e rinascita spirituale.
Lo yoga diventa un compagno di vita in cui si impara che la natura ha creato un sistema perfetto e va onorato. Le sfide non finiscono mai, ma il modo in cui le possiamo affrontare, con consapevolezza e fiducia, questo si dipende da noi.
Bibliografia
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